Sono 38 solo per l'anagrafe, Antò.




"Ci stiamo facendo vecchi, Marcellí", disse un ignoto cittadino napoletano a Marcello Mastroianni. Il grande attore ha sempre ricordato con affetto questa grazia, questa compartecipazione del tempo che passa.
È col medesimo spirito che ci accingiamo a fare gli auguri ad Antonio Cassano, discusso e indiscutibile genio del calcio italiano. 

Stando all'anagrafe, Cassano compie oggi 38 anni. Vuol dire che da quel suo primo goal contro l'Inter, quando di tacco a volo si portò il pallone avanti, dribblò Blanc e gonfio la rete, sono passati... tanti, troppi anni. E ci siamo fatti vecchi pure noi, ragazzi col Supersantos che costava Duemila lire. 
Lo abbiamo visto incantare compagni, avversari e pubblico ai tempi della Roma (il miglior Cassano di sempre, a nostro avviso), abbiamo tifato per lui quando andò al Real Madrid, abbiamo urlato "metti a Cassano!" ai tempi della Nazionale, lo abbiamo applaudito ad ogni giocata quando, col blucerchiato addosso a qualche chilo di troppo, parve essere tornato a prendersi ciò che le sue cassanate rischiavano di fargli perdere.
Aveva piedi da pallone d'oro, intuito da numero 10 di un top club, fantasia da genio dell'arte prestato al mondo del Pallone. La Dea Eupalla gli aveva dato tutto, o quasi. Non è stato sufficiente. 

Tanti auguri, Antò. Se avessi smussato qualche spigolo, ingoiato qualche rospo, evitato qualche sfuriata, oggi avresti certamente la bacheca più ricca e saresti costantemente in TV a disertare di calcio e pallonate.
Ma, forse, non saresti Cassano. E a noi piacevi e piaci così.

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